Giacomo Petronio

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Laureato in Ingegneria Informatica presso l'ateneo dell' Universita di Trieste.
Dal 2005 ad oggi ho lavorato come programmatore java (J2SE, J2EE), e come borsista al progetto europeo mg-bl presso il laboratorio "Health Telematic Laboratory" del dipartimento DEEI dell'università.
La tesi su cui ho lavorato riguardava XDS (Cross-Enterprise Document Sharing) (breve descrizione), una soluzione per l'integrazione dei sistemi informativi sanitari attraverso la realizzazione di una Cartella Clinica Elettronica (Electronic Health Record, EHR).
Documenti in PDF: Abstract e Tesi

Data Access Objects in PHP

Sviluppare un sito dinamico su di una piattaforma LAMP è da molto tempo estremamente semplice. Programmi come EasyPHP per windows, hanno reso lo sviluppo in PHP alla portata di tutti, ma anche i piccoli siti piccoli che si appoggiano a database risultano di una certa complessità, dovuti alla necessità, raramente realizzata, di dividere il codice di accesso ai dati dal codice di presentazione. Questo comporta numerose ore di lavoro in fase di manutenzione e di aggiornamento del sistema, che col tempo può diventare ingestibile.

Per aiutarci nelle nostre piccole imprese ci vengono incontro dei pattern di programmazione che hanno l'obiettivo di separare la parte dei Dati dalle altre (es. pattern MVC), in Java ad esempio esistono interi Framework che svolgono questo compito (es. Hibernate), ma anche nella stessa Enterprise Edition 5 è stata inclusa una tecnologia con questo scopo (Java Persistence API).

In PHP esistono diversi progetti che implementano la Persistence, ma noi qui non vogliamo fare le cose troppo in grande, ci accontentiamo di scrivere delle cose interessanti che ci semplifichino la vita, magari imparando anche qualcosa.
Nell'articolo cerco di spiegare come possiamo separare la gestione dei dati dal resto dell'applicazione, mettendo mano a meno codice SQL possibile e relegandolo nella nostra piccola libreria.

Vai all'articolo.

Chiamatemi Dott. :)

Ebbene sì, anche a me hanno conferito la Laurea in Ingegneria Informatica con un punteggio di 100 tondi su 110 (quel che basta per poter scrivere "a pieni voti"!), quindi da oggi potrò scrivere "dott." davanti al mio nome sul campanello di casa, direi che ne è valsa la pena!

Riporto qui una piccola sintesi della mia Tesi:



Università degli studi di Trieste
Facoltà di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica

SOLUZIONE IHE PER L'ELECTRONIC HEALTH RECORD:
STUDIO E IMPLEMENTAZIONE DELL'ATTORE "XDS REGISTRY" PER IL PROGETTO O3


Anno accademico 2005-2006
Laureando: Giacomo Petronio
Relatore: Prof. Paolo Inchingolo
Correlatore: Ing. Marco Beltrame

Abstract:
Il processo di informatizzazione nei sistemi informativi ospedalieri è avvenuto con un certo ritardo rispetto ad altri ambiti, la volontà di recuperare il passo ha portato alla creazione non coordinata di numerosi sistemi informatici isolati anche all'interno delle stesse infrastrutture sanitarie. Nel lavoro di tesi sono state analizzate e confrontate le tecniche esistenti di integrazione dei sistemi informativi, ed è stato poi individuato il profilo Cross-enterprise Document Sharing (XDS) proposto dall'iniziativa per l'interoperabilità nella telematica sanitaria 'Integrating the Healthcare Enterprise' (IHE). Il profilo XDS è un infrastruttura tecnica orientata al paziente per la condivisione di documenti clinici all'interno di un dominio di strutture sanitarie. Del profilo XDS è stato sviluppato e testato il modulo XDS Registry, utilizzando la tecnologia Java Enterprise Edition 5.

Nicole Fermie, 06/04/2007, Tetris Palace, Trieste

Per puro caso, oggi ho dato un occhiata alla programmazione del Gruppo Tetris, questa sera a suonare ci sarebbe stata una certa Nicole Fermie, e così, incuriosito dal nome, ho ascoltato qualche sua canzone su myspace.
Lo stile ricordava un po' Norah Jones, le sonorità erano quelle, e la voce bellissima. Così alle 21.30 sono andato al Tetris Palace, curioso anche di vedere come fosse questo posto. A quanto pare anche Nicole Fermie era qui a Trieste per caso, di passaggio per andare chissà dove. Fatto sta che a suonare la chitarra acustica (imprestata) ed a cantare, c'era soltanto lei, senza il gruppo.

Tenere un pubblico (seppur "intimo" per quantità) per più di un'ora, da soli, con soltanto la chitarra non è cosa da poco. Ebbene lei ha fatto di più, è andata ben oltre, in un clima che raramente ho visto ad una esibizione live, ma che probabilmente al Tetris è di casa, mi ha stupito, davvero, bellissima. Una voce incredibile, accompagnata dalla capacità di intrattenere il pubblico, la chitarra ad accompagnare e il battito delle mani del pubblico ad incalzare sul ritmo.
Lei è una studentessa inglese di biologia, scrive canzoni sul come dire ai genitori che l'università non conta e che vorrebbe cantare e girare, è affabile, è una del pubblico. Non mi stupirei di vederla presto accanto a nomi più conosciuti della musica funk pop inglese, glielo auguro davvero.

Qualche sua canzone la trovate su www.myspace.com/nicolefermie, tenetela d'occhio e se per qualche fortunata combinazione ne avrete l'occazione, andatela a sentire.

Digitale Terrestre e libertà

Tutti sanno ormai, chi più chi meno, che cos'è il digitale terrestre, o "televisione digitale".
A riguardo ci sono molte opinioni discordanti sulla reale necessità di questa nuova tecnologia, ma c'è una certezza, ovvero che la televisione digitale, in Italia come in molti altri paesi europei e non solo, sostituirà entro pochissimi anni (nel Dicembre 2008 in Italia) la televisione analogica, quella che vediamo tutti i giorni.

Pochi sanno invece che non si tratta di un semplice cambio di tecnologia, ma anche dell'introduzione di nuovi sistemi di restrizione delle libertà personali, a qualcuno potrà venire in mente il termine DRM, ma per chi non sa di cosa sto parlando spiegherò brevemente cosa cambierà all'utente finale.


Bisogna sapere che la tecnologia (DVB "Digital Video Broadcasting") che sta dietro alla televisione digitale è portata avanti da un consorzio chiuso di oltre 260 aziende di tutto il mondo (in pratica tutte le principali aziende che hanno interesse nel settore televisivo) che propone e di fatto impone come sarà fatta la televisione fra qualche anno.
Fra i vari progetti racchiusi nella parola DVB, ce n'è uno in particolare, chiamato CPCM "Content Protection and Copy Management" che permetterà ai consentirà ai produttori di programmi televisivi di imporrte le seguenti limitazioni (agli utenti, cioè noi):


- Divieto di registrazione: non sarà più possibile registrare programmi televisivi su nessun tipo di dispositivo, CD, DVD, disco fisso o quant'altro.
- Divieto di copia: non sarà più possibile fare una copia di un CD o DVD.
- Divieto di trasferimento.
- Divieto di condivisione.
- Obbligo di aggiornamento dell'hardware.
- Oscuramento dei canali liberi esistenti.

NOTA: Tutti questi vincoli sono imposti attraverso un attento uso di dispositivi software e hardware, caratterizzati da un pesante uso di tecniche crittografiche, e quindi non possono essere aggirati, rimossi o invalidati nemmeno in linea di principio. Il sistema usato è concettualmente simile a quello usato dalla Microsoft XboX ma molto più avanzato e molto più robusto. Non illudetevi che questi sistemi di protezione vengano spazzati via dal primo ragazzino brufoloso di passaggio come è avvenuto per i CSS dei DVD. Questo non avverrà.

Per ulteriori informazioni, per capire se quello che sto scrivendo io ed altre persone nella rete sono inutili preoccupazioni oppure se tutto questo è realmente nei piani del consorzio che sta già imponendo lo standard della televisione digitale, visitate questo sito:

televisione digitale

Ci troverete tutte le informazioni e le relative fonti che vi consentiranno di capire da soli l'entità del problema.

Su Vista e il "Content Protection"

Qualche tempo fa è stato pubblicato un articolo sulle implicazioni relative al comportamento di fronte a "Contenuto Protetto" (leggi film in HD con HDCP) in Vista.
Illustra inoltre tutto l'ambaradan creato nel "nuovo" S.O. per accontentare le "industrie del divertimento multimediale" e come tutta questa infrastruttura può facilmente ritorcersi contro, a danno degli utenti in primis, a danno della stessa Microsoft successivamente.


Questo è il link al (lungo) articolo originale:
A Cost Analysis of Windows Vista Content Protection

Mentre questo è il link alla traduzione in italiano:
Una analisi dei costi della protezione dei contenuti di Windows Vista

Come dice doxaliber, l'articolo in questione ha scatenato una simpatica bomba mediatica ripresa anche da Repubblica che ha costretto Microsoft a una replica in cui praticamente dichiara che "tali sistemi di protezione sono voluti dalle Major, Microsoft ha inserito tali protezioni in Vista soltanto per consentire ai suoi clienti 'la visione dei contenuti commerciali'".
L'intera risposta con tanto di 20 risposte a 20 domande "hot" la potete leggere sul blog di Vista

Leggendo un po' tutte le fonti, mi sono fatto l'idea che tutto sta fuffa sulla "protezione dei contenuti" (leggi "protezione dagli utenti") che le majorz hanno creato e "imposto" a Microsoft è un inutile e mastodontica sovrastruttura tutta a scapito degli utenti (in termini di libertà di fruizione dei contenuti, e in termini di costi, perchè ovviamente per creare l'HW e il SW necessario a far girare sto rottame costa, e si sà chi è che poi paga..).

Spero e incito ad un abbondante e massiccio boicottaggio dei film in HD con HDCP, che tanto, per il momento nessuno è in grado di vedere sul pc. (E se non sbaglio neanche su lettori ad hoc, in quanto stanno uscendo appena in questi mesi i primi lettori HD-DVD e Blu-Ray, ma che in ogni caso non supportano il contenuto protetto HDCP ).

Consiglio in ogni caso la lettura, anche veloce, all'articolo tradotto in italiano, magari prestando attenzione agli estratti delle specifiche, non tanto per farsi una cultura quanto per fare una sana e grassa risata (...amara)

Liberate il Wi-MAX

[Teaser] Se siete interessati al Wi-Fi od al Wi-MAX, e vedete in queste tecnologie la possibilità di portare Internet là dove finora non è potuta arrivare, allora aiutateci: queste tecnologie stanno per esserci scippate dai soliti oligopolisti ed il nostro sogno di libertà potrebbe svanire in una nuvola di fumo.

Wi-Fi e Wi-MAX come strumento di libertà Fino ad oggi, per collegare un nuovo utente ad Internet è sempre stato necessario fare arrivare fino a casa sua un cavo in rame (come quello del telefono) od in fibra ottica. Questo vuol dire che per collegare ad Internet un cittadino che abiti lontano dai principali punti di accesso ad Internet può essere necessario stendere chilometri di cavo e spendere cifre esorbitanti. Per questo motivo, quasi tutta la popolazione italiana che vive lontano dalle grandi città è sempre rimasta esclusa da questa tecnologia e da tutti i vantaggi che essa comporta (ad esempio l'abbattimento dei costi di comunicazione voce che sono resi possibili dall'uso di sistemi VoIP come Skype o Gizmo).

La necessità di stendere del cavo ha creato dei problemi enormi anche a chi abita in città. Dato che stendere nuovi cavi in città comporta dei lavori di costo molto elevato (ottenere licenze, spaccare strade, stendere cavi, chiudere strade, etc.), in pratica tutti gli operatori, tranne Fastweb, si limitano a noleggiare i cavi esistenti da Telecom. Telecom sa di agire in regime di monopolio e fa i prezzi che vuole, a tutto svantaggio del mercato.

Una prima soluzione a questo problema è stato l'uso di sistemi Wi-Fi. Con questa tecnologia sono già state collegate ad Internet intere città, come San Francisco e Bologna, ed intere vallate, anche in Italia. Il Wi-Fi, tuttavia, soffre di alcune limitazioni tecniche che ne impediscono l'uso su distanze “geografiche” (diciamo, oltre il chilometro di distanza, per intenderci) e con bacini di utenza di dimensioni “metropolitane” (una piccola città od un grosso paese).

L'evoluzione del Wi-Fi nella direzione delle applicazioni “geografiche” e “metropolitane” è un nuovo standard noto come Wi-MAX. Questo standard permette di coprire una intera vallata alpina con un singolo ripetitore e di accontentare tutti i suoi abitanti.

Sfortunatamente, le frequenze usate da Wi-MAX sono di proprietà dell'esercito e solo a Dicembre 2006 si è raggiunto un accordo per liberalizzarle. Ora si pensa di assegnarle agli operatori commerciali con delle aste pubbliche molto simili a quelle usate per assegnare le frequenze dell'UMTS.

Perchè le aste sono una idea sbagliata? Il caso dell'UMTS ha reso evidente il motivo per cui mettere all'asta le frequenze è una pessima idea: gli alti costi dell'asta devono poi essere scaricati sull'utente finale e, di conseguenza, trasformano in un prodotto di lusso, accessibile a pochi privilegiati, quella che avrebbe dovuto essere una soluzione tecnica destinata ad abbattere i costi di connessione ed a favorire i meno abbienti.

Non solo, questa situazione esclude dal mercato i piccoli operatori e, di conseguenza, rinforza ulteriormente la posizione di mercato ed i privilegi delle grandi aziende del settore.

Il fardello storico dell'UMTS Nonostante il fatto che le aste siano una idea palesemente sbagliata, è molto probabile che venga intrapresa ugualmente questa strada per assegnare le frequenze del Wi-MAX. Il motivo è ovvio: se si liberalizzasse l'accesso alle frequenze del Wi-MAX, chiunque, con pochi soldi, potrebbe fare concorrenza alle grandi aziende che operano nel settore della telefonia e che usano lo standard UMTS. Queste aziende hanno pagato decine di milioni di euro per avere quelle frequenze e non vogliono certo vedersi rubare il mercato dai primi arrivati.

A questo punto, è chiaro che gli interessi di queste aziende sono palesemente in contrasto con gli interessi della comunità e dei consumatori. Di conseguenza, è necessario far sentire la propria voce per impedire che, ancora una volta, sia il più debole a dover soccombere.

Una modesta proposta Una soluzione corretta ed intelligente al problema delle assegnazione delle frequenze esiste da tempo ed è già usata nella vita quotidiana: è la stessa soluzione legale usata per evitare la proliferazione delle antenne paraboliche sui tetti dei condomini.

Come probabilmente saprete, la legge prevede che non si possa (non si potrebbe...) installare liberamente una antenna parabolica sul tetto del palazzo se già esiste un impianto analogo. La legge prevede che il secondo arrivato abbia il diritto a collegarsi all'antenna esistente a patto che non crei problemi al proprietario e che gli versi una parte della cifra spesa per l'installazione dell'antenna, diciamo il 50%.

Quando viene applicata al Wi-MAX, questa soluzione funziona nel modo seguente. 1)Il primo operatore che vuole coprire una certa area installa a sue spese l'antenna ed i ripetitori. Questi ripetitori usano una o più frequenze, scelte tra quelle disponibili. 2)Chi arriva per secondo, ha il diritto (previsto per legge) di usare la stessa antenna, gli stessi ripetitori e le stesse frequenze per offrire lo stesso servizio ai suoi utenti. Ovviamente, è tenuto a pagare il 50% dei costi dell'antenna e dei ripetitori a chi l'ha installata. Il secondo arrivato è anche tenuto a non creare problemi a chi ha installato l'antenna ed i ripetitori. Di conseguenza, se il traffico che produce è tale da creare problemi, deve installare altri ripetitori a sue spese.

In questo modo è possibile servire una certa zona con una sola antenna che viene usata e condivisa da più operatori, massimizzando lo sfruttamento delle frequenze e degli impianti, senza ricorrere a meccanismi di assegnazione di tipo economico (aste) che favorirebbero i più forti.

La suddivisione del traffico tra i diversi operatori può avvenire a valle dell'antenna, sulla rete digitale, esattamente come avviene da tempo per la condivisione dello stesso cavo in rame tra i diversi operatori della telefonia.

Che fare? Informatevi su questi temi. Maturate una vostra opinione. Diffondete le informazioni che avete raccolto e le opinioni che avete maturato. Solo la presenza di milioni di testimoni come voi, attenti e tecnicamente competenti, può costringere i nostri politici a rendere conto del loro operato e, di conseguenza, ad agire veramente nell'interesse della comunità e dei singoli cittadini/consumatori. Solo in questo modo si può evitare che vengano ulteriormente rafforzati i privilegi degli oligopolisti già esistenti.

Se potete, aiutateci in questo Google Bombing. Create una pagina web in cui parlate di Wi-Fi, di Wi-MAX o di altre tecnologie affini ed inserite da qualche parte un link di questo tipo:

Wi-MAX Se il numero di link di questo tipo sarà abbastanza alto, chiunque cercherà il termine Wi-MAX su Google nei prossimi mesi finirà per inciampare in questa pagina e sarà quasi costretto a conoscere le nostre opinioni su questo delicato tema. La nostra speranza è che leggano questo documento anche le persone che dovranno prendere decisioni in merito (politici e loro consulenti) e chi dovrà presentarle al pubblico (giornalisti).

Internet Governance Forum di Atene

Oggi lunedì 30 Novembre si è aperto il primo Forum sulla "Governance" di Internet, una sorta di riunione di condominio europeo per discutere sui temi principali di Internet. Questi i punti principali su cui si discuterà:

- "apertura", intesa come libertà di espressione, e libero accesso alla conoscenza
- "sicurezza" (spam, phishing, virus e privacy)
- "diversità" nel senso di internazionalizzazione e localizzazione dei contenuti
- "accesso" che comprende il tema dei costi delle interconnessioni, dell'interoperabilità e quindi anche dei standard aperti

All'IGF di Atene partecipa anche una spedizione Italiana guidata da Stefano Rodotà, composta tra gli altri da Fiorello Cortiana, e Vittorio Bertola il cui blog viene aggiornato piuttosto frequentemente, e che ha aperto anche un sito di riferimento appositamente per l'evento del IGF.
L'iniziativa è sicuramente positiva, ma è meglio attendere la fine dei lavori per trarre qualche prima impressione.. intanto la Grecia non ha voluto perdere l'occasione dell'IGF per arrestare un blogger (Antonis Tsipropoulos) la cui colpa è aver LINKATO un sito satirico (funel.blogspot.com) che prendeva in giro un tale Dimosthenis Liakopoulos (un tele-evangelista)

Fonti:
kierenmccarthy.co.uk
doxaliber.it

Lobby contro il software libero alla Commissione Europea

techworld.com ha pubblicato una lettera del direttore della sezione europea della ISC (Initiative for Software Choice) indirizzata alla direttrice generale del settore Industria della Commissione Europea (Francoise Le Bail) in risposta al rapporto sull'open source nell'economia europea.

La lettera del direttore della ISC che è scaricabile anche dal sito della ISC stessa ( link !!!) spiega che "qualsiasi scelta della Commissione Europea potrebbe disgregare l'intero ecosistema del software" ed il rapporto sull'open source è ritenuto, sempre secondo ISC, "più un documento di marketing che una seria analisi", ed ancora "Ogni scelta volta ad eliminare i formati proprietari potrebbe distruggere l'intero ecosistema del software".

L' ISC è un iniziativa della CompTIA, un' azienda che fa gli interessi delle lobby (come l'adozione dei brevetti software anche in europa - link ) e che vede Microsoft tra i maggiori finanziatori.

Non mi sembra ci sia molto da commentare. Vi consiglio comunque di leggere l'intero l'articolo su doxaliber per altre chicche, come ad esempio la clausola RAND di Microsoft per aggirare l'anti-trust europea sui protocolli di comunicazione..


Fonte: doxaliber
Articolo originale: techworld

Client HTTP in java

Un semplice client HTTP scritto in java per controllare i messaggi a basso livello con cui è possibilie controllare le richieste del client e le risposte del server. E' possibile impostare il metodo della richiesta (GET o POST), impostare manualmente gli header HTTP specificando nome e valore dello stesso. Infine potete specificare il contenuto del body, utilizzato solitamente per spedire i parametri dei form.

Potete leggere la guida e scaricare il programma e i relativi sorgenti da qua.

Autocompletamento dei campi <input type=text> con javascript e ajax

Se volete sapere come inserire nella vostra pagina dei campi input text ( <input type="text"/> ) che abbiano la funzionalità dell'autocompletamento come ha fatto google con google suggest potete leggere una piccola guida che ho scritto prendendo il codice da qui e il cui autore è Nicholas C. Zakas.

La mia guida vi propone due alternative: la via breve che vi permetterà di implementare un campo text senza capire come funziona, e la via lunga che vi spiegherà il funzionamento e che vi permetterà di modificare il codice secondo le vostre esigenze.

Alla fine della guida ci sarà anche un semplice esempio di utilizzo di ajax, che utilizzerà dei valori recuperati asincronicamente da un server per proporvi i suggerimenti.

In ogni caso, quello che più o meno otterrete alla fine sarà qualcosa di questo tipo:



La guida la trovate qua.

Mini guida al backup di Thunderbird su WinXP

Per gestire le vostre email, Thunderbird associa a ciascun account di posta, un profilo (che di solito è unico per tutti gli account). Tutti i profili vengono salvati nella cartella profiles presente in

C:\Documents and Settings\[nome utente XP]\Dati applicazioni\Thunderbird

mentre il nome della cartella sarà qualcosa del tipo mrephk72.default (il nome viene creato a caso). Per salvare tutte le informazioni su impostazioni, preferenze, account e email stesse, basterà fare una copia di questa cartella.
Per ripristinare il profilo, le email e tutto il resto, basterà modificare il file "profiles.ini" presente nella cartella "%AppData%\Thunderbird" vista prima, in maniera tale che punti al path della cartella backuppata. Il contenuto del file "profiles.ini" infatti, indica a Thunderbird dove si trovano tutti i file per ciascun profilo, e dovrete modificarlo con qualcosa del tipo:

[General]
StartWithLastProfile=1

[Profile0]
Name=bugbuster
IsRelative=0
Path=G:\Backup\Email\Profiles\bugbuster.default
Default=1

Dovete far attenzione al parametro "IsRelative" che deve essere settato a 0 se il Path è assoluto.

Una nuova internet: Netsukuku

Una rete mondiale anonima, distribuita, non gerarchica, impossibile da controllare. Netsukuku è "semplicemente" questo.
Progetto ideato da Freaknet Medialab di Catania, mira alla creazione di una rete alternativa a Internet, basata su TCP/IP, costituita da milioni di nodi collegati tra loro in cui non esistono nodi più importanti di altri, eliminando ISP e autorità centrali.
Il sistema supporta 2^128 nodi, e l'algoritmo di routing assicura una mappatura dei percorsi che non occupa mai più di 2Kb!
Di netsukuku se ne è occupato anche punto informatico e Linux Magazine nel numero di Agosto (n.66).

Trusted Computing, ovvero "Brave new world"?

Brave new world ("Nuovo mondo") è un romanzo di Aldous Huxley scritto nel 1932, che come per "1984" di Orwell, è ambientato in una utopica società del futuro in cui tutti sono sotto controllo.
Trusted Computing ("Informatica fidata") non è un romanzo, bensì qualcosa che sta diventando realtà. Il perchè del paragone è presto detto: il trusted computing (o TC) che sta prendendo forma grazie ad un consorzio (TCG) finanziato dalle maggiori industrie dell'informatica sia Hardware che Software (AMD, hp, IBM, Intel, Microsoft, Sun) e a cui aderiscono praticamente tutte le aziende informatiche mondiali (potete trovare una lista qua), ha come scopo la creazione di un protocollo per il controllo completo di qualsiasi dispositivo digitale (computer, tv, lettori mp3, telefonini, etc..). Potrebbe anche sembrare una cosa positiva, se non fosse che il controllo del dispositivo non è assegnato al proprietario, bensì da "qualcuno di cui fidarsi". Il problema sta proprio qui, le specifiche del protocollo non parlano chiaro sul detentore della fiducia, su chi debba decidere per te se quello che stai facendo è "sicuro" o meno.
Grazie a questo sistema, i computer potrebbero consentire soltanto l'accesso o l'esecuzione di software specificamente autorizzato da qualcuno che non è il proprietario!

Avete le idee poco chiare? Anch'io!
E infatti la mia preoccupazione nasce proprio dall'assoluta mancanza di chiarezza sull'argomento e sopratutto dalla volontà di chi ne è promotore di non voler far conoscere che cosa stanno combinando.

Per approfondire l'argomento consiglio di visitare no1984, o di guardare i video delle conferenze tenute durante la giarnata tcpa